Processione
del Cristo Morto
La Processione del Venerdì Santo a Gubbio è una manifestazione di profonda spiritualità che risale al Medioevo, ed è uno dei più antichi e commoventi riti della Settimana Santa in Italia. Le sue origini sono intrise di fede, storia e cultura locale.
È una processione bella da vedere e commovente da sentire. Il Miserere che si canta nei due cori maschili a due voci che seguono i simulacri della Madonna e del Cristo, è uno struggente canto di tradizione orale, toccante e solenne.
La processione ha inizio alle 19:30 con partenza dalla chiesa di Santa Croce della Foce, e percorre il centro storico seguendo un itinerario che permetteva in passato di “mostrare” il Cristo Morto alla venerazione dei Monasteri, dei Conventi, delle Confraternite e degli Ospedali. Il suono metallico e lugubre delle battistrangole accompagna tutto il percorso, anticipando il coro e le statue insieme ai simboli della Passione. Lungo il tragitto vengono accesi tre grandi “focaroni” (in piazza san Pietro, via Dante e largo san Marziale) e due “torticci” (in piazza Bosone e in via XX Settembre). Al termine del lungo giro le statue entrano seguite dai cori nella chiesa di san Domenico, dove eseguono il “battifondo”, cioè il canto alternato delle dieci strofe del Miserere. Il “battifondo” allude ad un senso di sfida tra i due cori, ma tutto si scioglie nel significato più alto e spirituale della devozione.