Curiosità
“Si nn’ en matti ‘n ce li volemo!”
Se non sono matti non ce li vogliamo, si canta a Gubbio il 15 maggio, giorno della Festa dei Ceri. Gubbio in effetti quel giorno sembra catapultata in un mondo parallelo, dove comandano altre leggi e a un forestiero gli eugubini possono sembrare veramente esaltati, presi da uno spirito dionisiaco raramente riscontrabile oggigiorno nei nostri mondi tecnologici. La condivisione profonda di un rito così radicato rende le persone di qua parecchio peculiari e infatti siamo oggetto di studi da parte di antropologi e università varie. Lo spirito eugubino non è tra le tradizioni minori della città, anzi, “proprio perché siamo gente di spirito e una simile e innocente pazzia vorremmo augurarla a tutti i savi dell’umanità”.
I Serenologhi
“Per ogni strada della contrada canto stanotte per te…”
A Gubbio resiste la tradizione delle serenate alla sposa prima delle nozze grazie ai Serenologhi, un gruppo di cantori e strumentisti cresciuti intorno al quartiere di San Martino. Se avete l’intenzione di sposarvi nella nostra città potete contattarli, si appostano sotto i balconi e con chitarre e mandolini cantano a squarciagola le loro romantiche serenate.
Segamo la Vecchia
Per Mezza Quaresima a Gubbio si ripete una tradizione centenaria: si “sega la vecchia”, che detto così fa un po’ impressione ma non è niente di cruento. La “vecchia” è una specie di crostata a forma di donna, ricoperta e farcita di marmellata, crema o cioccolata a seconda dei gusti. La vecchia si sega (si taglia ovviamente e civilmente col coltello) e si mangia per scacciare l’inverno ed entrare con ilarità nel nuovo ciclo della primavera. Pare che questa usanza sia stata portata a Gubbio dal Veneto intorno al 1400 da una comunità di sfuggiti alla peste. Quale che ne sia l’origine, è un’occasione conviviale che piace a grandi, bambini e turisti.
Per partecipare dovrete trovarvi in piazza Oderisi il giorno di Mezza Quaresima di ogni anno verso le 18:00. Lì viene segata la grande vecchia preparata da alcuni fornai eugubini.
Quegli strani disegni erotici
A Gubbio, nella Chiesa di Santa Maria Novella, oggi sconsacrata, tra le colonnine tortili che delimitano l’affresco della Vergine di Ottaviano Nelli, sono ben visibili alcuni disegni erotici, testimonianza dell’allegra disinvoltura di un periodo considerato, a torto, tutto preghiere, crociate e pentimenti. Il medioevo, come dice Alessandro Barbero, che qui a Gubbio è di casa, non è un’epoca lontana da piaceri e voluttà, anzi, possiede un lato gioioso e molto godereccio!
Esprimete un desiderio?
Ecco un piccolo segreto. Avete un desiderio? Potete rivolgervi a Sant’Ubaldo, e più precisamente recarvi in cima a Corso Garibaldi, dove si trova la statua del Patrono. Lì, lo vedrete, proprio ai piedi del Santo, c’è un anello di ferro conficcato nella pietra, piccolino. Infilate il mignolo dentro, chiudete gli occhi e chiedete, non si sa mai…
“Il gioco della pugna”
Sant’Ubaldo, il patrono della città, è protettore dei pugili. Perché? L’amato vescovo, di indole dolce e pacifica, invitava i cittadini a risolvere i conflitti senza ricorrere all’uso delle armi. Meglio, in caso di disputa, “darsi alla pugna” per non far scorrere il sangue. L’invito ai cittadini attecchì così bene che “Il gioco della pugna” continuò a essere praticato e a coinvolgere i quattro quartieri fino a tutto il ‘700. Dopo la settimana di Pasqua se le davano di santa ragione almeno per una settimana intera, per farsi passare le paturnie.
Baciarsi a Gubbio
E poi… fate voi!