La ceramica

La ceramica di Gubbio, conosciuta e apprezzata per la sua qualità e bellezza, è il frutto di secoli di sapienza artigianale e deve gran parte della sua fama mondiale all’arte dell’applicare il lustro, il cui maestro indiscusso fu Mastro Giorgio Andreoli, originario della Lombardia ma con cittadinanza eugubina. A partire dalla seconda metà del secolo XV infatti, ai già numerosi vasai locali si aggiunsero diversi artigiani forestieri e questo fenomeno dette una notevole spinta alla ricerca, definendo così uno stile riconoscibile e unico.
Oggi, passeggiando tra le antiche strade della città, si possono scoprire botteghe e laboratori dove gli artigiani lavorano seguendo le tecniche tradizionali, tramandate di generazione in generazione. La ceramica eugubina si distingue per la straordinaria lucentezza metallizzata delle sue maioliche classiche, ma non mancano le innovazioni e i segni della contemporaneità, ricercati da diversi artisti. I contatti con la lunghissima esperienza della Biennale d’Arte hanno dato nel tempo i loro frutti, nel senso del rinnovamento.
Le opere di Mastro Giorgio sono famose per la ricchezza delle loro decorazioni, che spesso includono scene mitologiche, religiose o allegoriche, realizzate con grande maestria e dettaglio. La capacità di Mastro Giorgio di manipolare la tecnica del lustro gli permise di creare effetti di luce e profondità unici, che rendono le sue ceramiche opere d’arte di rara bellezza.
Delle oltre 600 opere a lui attribuite e sparse in tutti i musei del mondo, solo due restano nella nostra città e sono visibili nel Museo Civico del Palazzo dei Consoli.
Il lustro
Il lustro di Mastro Giorgio è una tecnica di decorazione della ceramica che raggiunse l’apice della sua bellezza e complessità a Gubbio, sotto le mani sapienti di Mastro Giorgio Andreoli, nel XVI secolo. La tecnica del lustro perfezionata da Mastro Giorgio contribuì in modo significativo alla fama della ceramica eugubina, distinguendola come una delle più raffinate espressioni artistiche del Rinascimento italiano.
Il lustro è una tecnica che implica l’applicazione di sali metallici (come oro, rame e argento) sulla superficie di un oggetto di ceramica già smaltato e cotto una prima volta. Questi sali, durante una seconda cottura a temperatura relativamente bassa e in un forno a riduzione (con ossigeno limitato), si trasformano, conferendo alla superficie della ceramica riflessi metallici e iridescenti, con tonalità che vanno dal rubino al dorato, all’azzurro, creando effetti visivi straordinari.
“Per Mastro Giorgio il lustro non è solo una tecnica artistica (…) è un’esperienza coinvolgente, forse anche un’ossessione, che interessa la sfera razionale e quella più fantasiosa, emozionale, irriflessa. È il tentativo di dominare forze occulte e di piegare i componenti della natura per ottenere smalti iridiescenti e cangianti. (…). Il maestro morirà nel 1554, portando con sé il segreto dei pigmenti, delle miscele, delle cotture condotte e controllate con rami secchi di ginestra. Porterà con sé l’enigma delle ceramiche rilucenti, impastate di luce. Porterà con sé il segreto di mastro Giorgio”.
(da “Gubbio città d’Arte”. E. Sannipoli e F. Mariucci, consultabile in Biblioteca Sperelliana)
Concorso Brocche d’autore, rinnovamento nella tradizione
Una visita al museo delle “Brocche d’Autore”, allestito all’interno della sezione del museo civico di Palazzo dei Consoli dedicata ai Ceri – Enjoy&Share – in Via Baldassini, è sicuramente interessante, se siete appassionati dell’arte della ceramica.
Il Concorso “Brocche d’Autore” è un evento artistico e culturale nato nel 2002 e dedicato alla creazione di brocche originali, partendo dal comune oggetto che ha posto nelle vite quotidiane delle persone da secoli, ma anche e soprattutto in relazione al significato simbolico della brocca nel rito della Festa dei Ceri.
In questo contesto, “d’Autore” indica che le brocche presentate al concorso sono opere uniche, frutto della creatività e della maestria di ceramisti e artisti, che reinterpretano questo oggetto attraverso il loro personale punto di vista estetico e tecnico. Il concorso diventa così un punto d’incontro tra tradizione e innovazione, dove gli artisti sono invitati a esprimere la loro visione artistica rispettando al tempo stesso l’eredità culturale e artigianale di Gubbio.
Il Concorso delle Brocche d’Autore di Gubbio non è solo una competizione ma anche un’occasione per valorizzare e diffondere la conoscenza dell’arte ceramica, stimolando al contempo gli artisti a esplorare nuove vie espressive. Rappresenta un importante appuntamento culturale che attrae visitatori e appassionati da varie parti d’Italia e non solo.
Il bucchero
Il bucchero è un tipo di ceramica etrusca particolarmente distintiva e preziosa, che risale al periodo tra il VII e il V secolo a.C. Quando pensate al bucchero, immaginate vasi, coppe e piatti realizzati con un materiale ceramico di colore nero lucido, quasi metallico. Questa caratteristica finitura scura e lucente era ottenuta attraverso un processo di cottura in ambiente riduttivo, dove l’accesso dell’ossigeno era limitato, consentendo alla ceramica di assumere quel colore nero intenso e una superficie liscia e riflettente.
Il bucchero di Gubbio, pur facendo parte di questa tradizione etrusca, si distingue per alcune peculiarità legate al contesto geografico e culturale della città. Gubbio, situata in un’area di confine con il mondo etrusco, ha sviluppato nel tempo proprie versioni e interpretazioni dell’arte del bucchero, integrando influenze locali e tecniche specifiche. Gli oggetti in bucchero erano spesso decorati con motivi geometrici incisi, figure stilizzate di animali o scene mitologiche, riflettendo le credenze e le pratiche sociali delle comunità etrusche e umbre.
Queste creazioni non erano solo oggetti d’uso quotidiano, ma avevano un forte valore simbolico e venivano spesso utilizzate in contesti cerimoniali o come offerte funerarie, testimoniando il legame profondo tra l’arte del bucchero e le pratiche religiose e culturali dell’epoca.
I buccheri sono ancora oggi prodotti da varie botteghe artigianali specializzate. Le incontrerete passeggiando nella parte alta del centro storico.