La crescia
col friccò
Se non avete un caminetto verrà buona lo stesso, diciamolo subito. In teoria il panaro di ghisa vi serve, ma volendo potete cuocerla anche su una buona padella antiaderente dal fondo spesso. L’impasto è semplice ed economico. Per una crescia sufficiente per sei persone vi serve mezzo chilo di farina, un pizzico di sale, un cucchiaio di bicarbonato (o lievito istantaneo), acqua per impastare. Mescolate tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto morbido, stendetelo in una forma bassa (lo spessore lo decidete voi, ma non deve essere troppo sottile) e fatelo cuocere sul panaro (o padella) preriscaldato sulla fiamma.
Se avete un camino scaldate sulle braci il panaro, adagiate la crescia e bucatela con una forchetta. Quando la parte a contatto col panaro vi sembrerà un po’ cotta, giratela e coprite con cenere e carboni. Attenti a non bruciarla, controllatela spesso, cuoce subito.
Nel frattempo avrete preparato il friccò, che è uno stufato di carne in umido. Può essere di solo pollo oppure di pollo, coniglio e agnello. Si insaporiscono le carni tagliate a pezzi con olio e aglio facendole rosolare, si continua la cottura con del vino bianco a fuoco basso e si aggiusta di sale e di pepe. Si mette un trito di rosmarino e si copre, aggiungendo se serve del brodo o dell’acqua. Quando è quasi cotto si aggiunge un po’ di passata di pomodoro e si continua fino a che la carne non è proprio ben cotta e morbida. Il vero friccò eugubino non vuole troppo pomodoro, ricordatevi di non esagerare.
A questo punto l’idea geniale è di mettere insieme il friccò con la crescia e di mangiarli. Un bel piatto di cicoria ripassata nell’olio darà il tocco finale perfetto a questo piatto della tradizione eugubina.